DAL TENDONE…..AL MOTORHOME

 

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UNA MOTO CHE SI CHIAMA HERCULES

20\12\2014

Era quello un periodo di grandi rivolgimenti,siamo tra il 1968 ed il 1969,noi ragazzi quattordicenni o giù di lì ci affacciavamo con timidi sguardi alla politica, allo sport e alla musica leggera, che proprio così leggera a volte non era.
Esistevano allora compagnie di ragazzi con diverse tipologie di interessi,il gruppo di cui facevo parte, aveva un non ben definito interesse per i motocicli, purtroppo l’anagrafe, i soldi e i vari ostracismi familiari facevano si che questi interessi rimanessero tali.
Un giorno di Primavera un mio carissimo amico mi disse; sai che a Oggiono c’è un ragazzo più grande di noi che va forte nella regolarità con una moto che si chiame “Hercules”?
Mi aprì una rivista detta “Motociclismo”, in cui era descritta una gara dove questo ragazzo aveva vinto la sua categoria. Fu un colpo di fulmine a ciel sereno, non avevo il motorino per cui mi limitai a verniciare a pennello di nero e rosso la mia “Legnano Sport” sostituii il manubrio con uno più consono, gli pneumatici con degli “elementi” quasi tassellati, il misero cambio a tre rapporti, senza nessuna modifica, divenne un “cambio ” a tre marce.
Nel bosco vicino, dietro casa, tracciammo un percorso adeguato(!) con un altisonante cartello CAMPO PROVA HERCULES.
Poi arrivarono i primi motorini rigorosamente da cross ( non avevamo le idee molto chiare sui termini cross o regolarità ) il campo prova uscì dai suoi angusti confini,comparvero le prime “cave” o “montagnette” dove girare e saltare.
Conoscemmo un personaggio per noi mitico tale Giovanni Castagna che alla Domenica, previo tesseramento FMI, ci caricava i motorini un furgone,quando ere disponibile, e andavamo misurarci nelle varie gimkane di paese.
Poi ci avviò alla più impegnativa regolarità con impegno, serietà e pizzichi di goliardia qua e la.
Oggi a sessant’anni suonati, innumerevoli chilometri con svariate tipologie di motocicli devo dire grazie “Giuan”
P.S. Le riviste dell’annata 1969 con la descrizione della trionfale cavalcata verso la vittoria del Titolo Italiano, percorsa da Elio Mirandola le posseggo ancora come un meraviglioso ricordo  della mia gioventù.

Buone Feste a tutti e alla prossima storia

R.D.

Elio Mirandola Hercules GS 50 Campione Italiano nel 1969

Elio Mirandola Hercules GS 50 Campione Italiano nel 1969

Trofeo FMI Regolarità Mirandola 1jpg

Trofeo FMI Regolarità Mirandola 2

VAI IN CAPO AL MONDO

22/02/2015

Buongiorno, eccoci a una storia che richiede una premessa ; in questa storia non ci sono tasselli o compagnie della spinta ma normali motociclette turistiche e riflessioni spontanee sulla vastità degli orizzonti, la lunghezza dei chilometri, la pendenza delle salite e l’affidabilità delle moto.
Un bel giorno d’estate, parlando del più e del meno, il termine, per noi quasi sconosciuto, ” mototurismo” fece capolino nei nostri pensieri, si cominciò così a discutere il modo per concretizzare il termine.
Motocicli disponibili : Moto Guzzi Stornello ed MV 125 TR dormiente da anni in una cantina. Stornello in splendida forma, MV bisognosa di qualche cura, eseguite le quali, il meccanico rassicura :  tranquillo ” VAI IN CAPO AL MONDO “.
Stornello già attrezzato di supporti bagaglio, MV da dotare di portapacchi atto al trasporto di un capace zaino modello truppe alpine. Durante l’ultima verifica e collaudo, un preoccupante rumore proveniente dalla testa MV consigliò una verifica, amara sorpresa,  rottura di una bronzina bilanciere  valvola, con un po’ di pratica e l’assistenza di un  tornitore tutto tornò a posto.
Dopo le canoniche discussioni sulle medie, percorso e prenotazione pernottamenti presso notissima catena alberghiera con suite ” e per tetto un cielo di stelle” si parte con un illogico orario h 19.00!!!  via, secondo i canoni del buon mototurista utilizzando 3/4 della potenza, direzione :  Agrate, Melzo via Emilia, Piacenza, Parma, ect. ect..
Prima sosta Agrate, il serbatoio non pulito  riempie il carburatore di sporcizia :  smontaggio totale,  pulizia e applicazione di un proverbiale filtro carburante esterno. Via si riparte tutto liscio fino ai sobborghi di Parma,  qui dopo aver tolto dal someggiato Stornello il necessario per preparare un caffè, veniamo  redarguiti dalla polstrada a causa del luogo prescelto; un distributore di benzina. sic.
Ripartenza, imbocchiamo la statale della Cisa ed il relativo bivio  deviazione  per Passo Cento Croci, poco dopo primi scoppiettii al motore MV imputiamo il tutto allo sforzo della salita per cui accediamo alla famosa catena alberghiera  per il meritato riposo.
Dopo circa due ore ci sveglia un vago odore di bruciaticcio proveniente dalla solita MV  falso contatto  surriscaldamento bobina,  bruciatura contatti e condensatore. Borsa attrezzi e buona volontà e si può ripartire.
Bellissima la discesa  fino alla Costa Ligure un po’ meno bella  la salita che ci porta a La Spezia dove  incrociando le ruote con un ciclista super allenato rimediamo una figuraccia. Dopo La Spezia proseguiamo fino a Viareggio con l’intenzione di pernottare nella mitica pineta,  la vista di due grossi topi  ci sconsiglia il pernottamento  per cui via sulla statale direzione Aulla.
Dopo aver dormito in uno spiazzo  rivelatosi poi un luogo per amori mercenari imbocchiamo la statale del Cerreto il cui relativo passo  ci permette, dopo splendidi panorami, di raggiungere Reggio Emilia non prima aver effettuato un robusto tagliando alla solita MV con contorni di moccoli vari.
Sulla strada del ritorno, percorrendo l’ultima salita  di Peregallo – Lesmo – Casatenovo, forse a causa dell’aria casalinga  la mitica MV sfodera gli artigli con prestazioni eccezionali come se nel motore si fossero installati il reparto corse e le maestranze al completo di commissione interna, lo Stornello da brava e pacata Guzzi si gode sbalordita lo spettacolo.
Dopo un certo numero di anni con un numero  spropositato di cilindri, cm cubi, cavalli, valvole e alberi a camme partendo alle h 23.00 di un giorno d’estate il mattino dopo, da buon marinaio, alle h 05.20 ammiro lo spettacolo  del ponte girevole di Taranto con relativo passaggio di unità  militare ( nave Audace ) ora, tirando in ballo la relatività, senza scomodare Einstein, i chilometri, le salite ma soprattutto il tenore di appagamento del mototurismo  è  relativo al numero dei cavalli  che si ha a disposizione ?  Ai posteri l’ardua sentenza.

Saluti e alla prossima

R.D.

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